L’app che misura la felicità
Pronto il secondo step, che monitora il tenore di vita sul posto di lavoro e supera il sistema di questionari.
25 gennaio 2018
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Dopo la vittoria al concorso promosso dal Politecnico di Milano per diffondere la cultura dell’innovazione digitale, Guerrini – che ha affiancato alle risorse umane la passione per l’informatica e il design – si mette al lavoro per rendere operativo il secondo step, che monitora il tenore di vita sul posto di lavoro e supera il sistema di questionari finora utilizzato. I dati di Gefar App-S (dove S sta per satisfaction) raggruppati per settore, qualifica, livello contrattuale, sesso, età e anzianità lavorativa, vengono rappresentati graficamente e l’indice ottenuto – se negativo – diventa un alert per il responsabile delle risorse umane il quale, anche se distante, può intervenire per riportare l’equilibrio. Finora, nel 33% dei casi l’utilizzo dell’App di Guerrini ha indicato ai datori di lavoro l’urgenza di interventi, che a loro volta hanno portato a migliorare la produttività: solo per aver sostituito sistemi di monitoraggio obsoleti ogni azienda ha risparmiato quasi 2000 euro al mese, pari a circa 4 ore di lavoro al giorno. Il sistema sostituisce sia il lavoro di chi deve scrivere i questionari sia di chi poi deve raccogliere, analizzare ed elaborare i risultati. Rispetto alla prima versione, pensata per aziende di piccole dimensioni che già usavano i servizi dello studio Gefar, la nuova App si rivolge ad aziende che impiegano centinaia di dipendenti. I responsabili delle Risorse Umane posso gestire le domande, catalogate in macro-argomenti, mentre i dipendenti sono assegnati a una o più aree di interesse. La App permette quindi una profilazione completa dei lavoratori e delle loro esigenze, ma a fine mese la percezione della felicità viene “azzerata” e ricalcolata volta per volta, per evitare che pareri consolidati – magari per pigrizia – possano influenzare il risultato finale. Finora l’App di Gefar è stata usata da 30 aziende in tutta Italia, soprattutto nel ramo alberghiero e ristorativo, con una dimensione media di circa 100 persone. La prima ad aver aderito è il gruppo Eleva, che gestisce hotel come il San Gallo Palace a Firenze o l’Heltevia Thermal Spa a Porretta Terme (Bo), insieme a ristoranti come il Tosca o la Buonerìa a Firenze.