• 22 apr 2020 - [Speciale COVID-19]

RIPRENDIAMO IL NOSTRO FILO PER AGGIORNARVI SU QUELLO CHE ACCADE “DIETRO LE QUINTE”


Newsletter 22.04.20

Carissimi,
riteniamo che troppo spesso vengano prese decisioni che dimenticano chi poi dovrà operare sulle stesse. A tal proposito vogliamo, come sempre, riprendere il filo e rendervi partecipi su questi due aspetti.

 

1 - AD OGGI, QUANTO E' STATO UTILE L'ACCORDO  BANCHE-PARTI SOCIALI PER L'ANTICIPO DELLA CASSA INTEGRAZIONE AI DIPENDENTI?

In data 30 marzo è stata definita una convenzione, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, tra ABI e le Organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl, UIL e UGL unitamente ai sindacati del settore bancario Fabi, First-CisL Fisac-Cgil, Uilca e Unisin, nonché dalle associazioni datoriali AGCI, Confcooperative, Legacoop riunite in Alleanza delle Cooperative Italiane, CIA, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetta, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Casartigiani, Confesercenti.

Il fine di questa convenzione, che vede come attore principale la Banca, DOVEVA prevedere uno snellimento nelle procedure, per permettere ai dipendenti con pagamento diretto dell’ammortizzatore sociale (assegno dall’INPS) di riscuotere in tempi brevi e che comunque non discostassero troppo da quelli ordinari dello stipendio (10/15 del mese).
L’INPS, per i motivi a tutti evidenti (un modello organizzativo che non funziona da anni), non avrebbe mai potuto garantire, senza un appoggio, il pagamento entro il 15 del mese. E infatti così è stato.

Cosa non ha funzionato?

Come già spiegato nella newsletter del 6 Aprile, visto che il  meccanismo di fatto ci coinvolge in pieno, non è facile da parte nostra dare delle risposte ai dipendenti che ci inoltrano le richieste della Banca, quest’ultime rivelatesi infondate a causa della loro poca esperienza in materia.

Questo è quello che abbiamo direttamente riscontrato:
  • Non tutte le banche sono convenzionate e tra le stesse non abbiamo percepito allineamento rispetto alla modulistica richiesta.
  • Nei primi giorni di Aprile, prima di elaborare le paghe di Marzo contenenti le ore effettive di CIG, ci sono stati chiesti dalle Banche conteggi di quanto sarebbero stati gli importi erogati ai dipendenti. Conteggi di competenza dell’Istituto erogatore (INPS).
  • Ci è stato richiesto il modello SR41. Tale modello deve essere inviato all’INPS con i dati a consuntivo delle ore di CIG effettive e con l’IBAN del dipendente dove dovrà essere accreditato l’importo dell’integrazione. Il modello può essere inviato solo dopo che l’INPS ha accolto la richiesta, in quanto deve contenere il numero di autorizzazione. Ad oggi, di tutte le richieste effettuate, comprese quelle fatte a Marzo, l’INPS ne ha autorizzate solo il 15%. Pertanto, come possiamo dare il modello SR41 per la maggior parte delle aziende?
  • Non è stato considerato che, se la Banca apre un nuovo conto al dipendente, ma nel frattempo lo studio ha già inviato il modello SR41 con l’IBAN fornito dal dipendente prima di rivolgersi alla Banca, i due IBAN saranno incongruenti.
 
Non ci saremmo permessi di evidenziare questi aspetti se non dopo aver letto il comunicato stampa della Fondazione Studi dei Consulenti Del Lavoro.

A conferma di quanto da noi constatato vi elenchiamo alcuni punti del sondaggio eseguito dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro  su un campione di 4.463 iscritti all’Ordine, dal quale si evincono forti criticità su procedure di attuazione ed erogazione dei sostegni al reddito

Di seguito i punti salienti del sondaggio:
  • Difficoltà operative e criticità procedurali da parte delle Banche.
  • Il  91% degli interpellati ritiene che gli assegni verranno realisticamente liquidati solo nel mese di maggio.
  • L’ 83% ha denunciato la mancata operatività degli accordi per dare il via libera alle procedure.
  • Molti hanno evidenziato il fatto che alcune banche richiedono l’esibizione del modello SR41 che viene predisposto solo dopo l’autorizzazione INPS. Ma l’accordo ABI-parti sociali è nato invece proprio per accorciare i tempi.
  • Scarsa preparazione delle banche a gestire lo strumento.
  • indisponibilità del datore di lavoro a firmare l’atto di benestare con assunzione dell’obbligo solidale.
  
Un meccanismo contorto che per certi aspetti potrebbe risultare anche una trappola.

E’ difficile fare delle previsioni, ma a nostro avviso non è improbabile che un dipendente possa riscuotere prima dall’Inps rispetto ad un dipendente che si è rivolto alla Banca per avere l’anticipo.
 
2 - A CHE PUNTO SONO LE DOMANDE DEI VARI AMMORTIZZATORI SOCIALI FATTE?

Approfittiamo per far luce su un altro aspetto importante.

Lo studio, come sapete, si è adoperato da subito per attivare le procedure di richiesta CIG, facendo valere il buon senso e basandosi sulla considerazione che le domande sarebbero state prese in carico in ordine cronologico. Ciò al fine di poter accedere ai fondi stanziati  e poter erogare in tempi brevi l’assegno di sostegno al reddito.


Ad oggi, premesso che solo il 15% delle richieste di ammortizzatori sociali fatte dallo studio sono state autorizzate, abbiamo potuto accertare che non c’è un criterio preciso nell’accoglimento delle domande da parte dell’INPS.

Anche in questo caso gli sforzi profusi saranno serviti a qualcosa? Oppure il detto “chi primo arriva meglio alloggia” non vale più? Di sicuro la confusionaria comunicazione dell’Istituto non ha minimamente aiutato noi Professionisti del settore.
 
 
Quanto ciò premesso non vuole essere una polemica riconducibile ad espressioni politiche. Siamo pienamente coscienti che è difficile per tutti, abbiamo solo voluto tenervi aggiornati su quello che accade dietro le quinte.

I nostri più cari saluti
STUDIO GEFAR