Come si evince dalla tabella, a fronte di 3.407.772 potenziali beneficiari (dipendenti) quelli che hanno ricevuto il pagamento sono 779.900, quindi il 22% circa.
DURC
Con messaggio INPS n. 2103 l’Istituto ha corretto quanto precedentemente deciso sui DURC dalla legge di conversione del D.L. “Cura Italia”. Infatti la legge di conversione del 24 aprile 2020 aveva previsto una modifica al Decreto “Cura Italia”, specificando che “tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, compresi i termini di inizio e di ultimazione dei lavori di cui all’articolo 15 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2020, conservano la loro validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza.”.
Pertanto la validità dei DURC era da considerarsi fino al 29 ottobre 2020, coincidente con i 90 giorni successivi alla cessazione dello stato di emergenza.
Questo termine è stato variato dal Decreto Rilancio, che è nuovamente intervenuto a modifica del passaggio sopraccitato, aggiungendo la seguente frase: “ad eccezione dei documenti unici di regolarità contributiva in scadenza tra il 31 gennaio 2020 ed il 15 aprile 2020, che conservano validità sino al 15 giugno 2020.”
Pertanto sono stati esplicitamente esclusi a livello normativo i DURC dal termine dei 90 giorni, prevedendo l’esplicita scadenza del 15 giugno 2020.
Una decisione che sa di parziale marcia indietro su quanto precedentemente deciso.
Inoltre con Circolare n. 21 del 18 maggio 2020, l’Inail ha precisato che nei casi di rateazione, per le aziende che hanno sospeso i contributi, contestualmente all’atto di richiesta del DURC, sarà necessario inviare una PEC alla sede Inail di riferimento, specificando i motivi della sospensione.
Questo è un canale di comunicazione provvisorio, in quanto a breve l’Istituto ultimerà un servizio online appositamente dedicato, nel quale anche chi ha già presentato domanda di sospensione, dovrà reinoltrare la comunicazione sul canale online.
TIROCINI
In ultima istanza riportiamo che a seguito dell’ordinanza n. 57 del Presidente la Regione Toscana ha precisato in merito ai TIROCINI NON CURRICOLARI che “possono ripartire i tirocini sospesi e se ne possono attivare di nuovi dal 18 maggio, anche con modalità in presenza.
Si specifica che per la ripartenza/attivazione dei tirocini o è necessario che il personale con analoga qualifica e mansione del tirocinante non debba trovarsi in cassa integrazione.
Ai tirocinanti si applicano gli stessi protocolli di sicurezza definiti a livello nazionale e regionale, previsti per il settore e il luogo di lavoro, dove si realizza l’attività formativa prevista dal progetto di tirocinio, fermo restando che il soggetto promotore, il soggetto ospitante e il tirocinante concordino sul riavvio del tirocinio. I tirocini che hanno proseguito il proprio percorso formativo con modalità a distanza possono continuare con questa modalità”
Per la Lombardia e il Veneto vale analogo discorso, ma la data di ripartenza/nuova attivazione è rispettivamente 18 maggio la Lombardia e 20 maggio per il Veneto.
Siamo a disposizione per informazioni relative ai tirocini relativi alle altre Regioni.
Pertanto, qualora foste interessati a riattivare i tirocini, vi invitiamo a contattarci per predisporre le comunicazioni necessarie poiché permane il termine perentorio dei 5 giorni per la comunicazione obbligatoria.
ISPEZIONI PER I PROTOCOLLI ANTICONTAGIO
Sono in corso riunioni sul territorio nazionale della commissione Vigilanza/Attività ispettiva costituita presso le Prefetture. Di comune accordo saranno predisposti controlli in azienda ad opera degli Ispettori Asl, dell’Ispettorato del Lavoro, dei Vigili del Fuoco, dalla Polizia e dall’Arma dei Carabinieri.
In caso di irregolarità o di mancata adozione del protocollo anticontagio, la Prefettura, su segnalazione dell’organo ispettivo emetterà un provvedimento di chiusura.
Vi invitiamo pertanto a rispettare ed adeguare l’attività lavorativa alle disposizioni normative, al fine di tutelare la sicurezza dei dipendenti, dei clienti e al contempo mettersi al riparo da pesanti sanzioni.
Vi consigliamo, a tal proposito, di rivolgervi a strutture preposte a garantire e gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
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