• 11 ago 2020 - [Speciale COVID-19]

DECRETO AGOSTO: TESTO APPROVATO MA ANCORA NESSUNA UFFICIALITÀ


Newsletter 08.11.20
Carissimi,
in questi giorni in molti ci stanno chiedendo chiarimento rispetto a quello che prevede il nuovo "Decreto Agosto".
Come più volte detto, il nostro obiettivo è quello di informarvi attraverso notizie solo ed esclusivamente ufficiali. Relativamente al Decreto Agosto, ad oggi, è stato approvato il testo dal CDM e sarà reso ufficiale solo ad avvenuta pubblicazione in Gazzetta. Dal quel momento gli enti e i ministeri coinvolti nel decreto stesso emetteranno circolari e/o messaggi che ci permetteranno di applicare la norma.

Ribadiamo questo perché molto spesso, anche per gli ultimi decreti, il testo approvato non è coinciso con quanto successivamente applicato.

Solo a titolo puramente indicativo, riportiamo di seguito alcuni dei punti rilevati direttamente da fonti giornalistiche, che ci riserviamo di commentare e/o interpretare per i motivi suddetti. 
 

Bonus Assunzion(da bozza)
Il bonus assunzioni 2020 comincia a prendere forma, il nuovo incentivo, adesso, è stato messo nero su bianco nella prima bozza del decreto di agosto.
Gli sgravi contributivi che il governo intende adottare, secondo quanto trapelato dalle prime bozze del decreto di agosto, dovrebbero essere di due tipi:
  • esonero dai contributi per le aziende che riportano i propri lavoratori in attività, dopo aver fruito della Cig a maggio e giugno;
  • sconto totale dei contributi dovuti per i datori che assumeranno lavoratori a tempo indeterminato entro 31 dicembre 2020.
Vediamo meglio di cosa si tratta.
Come funzioneranno i nuovi bonus assunzioni?
L’esonero dai contributi per le aziende che riportano i propri lavoratori in attività, dopo aver usufruito della Cig a maggio e a giugno, dovrebbe avere una durata di soli 4 mesi ed essere commisurato alle ore di cassa fruite.
Nel secondo caso, invece, si parla di uno sgravio contributivo totale di ben 6 mesi per i datori che assumono nuovi lavoratori. In questo caso, per ottenere l’incentivo, il datore di lavoro:
  • deve assumere a tempo indeterminato, con contratto di lavoro subordinato firmato entro il 31 dicembre 2020;
  • l’assunzione deve determinare un aumento dell’occupazione aziendale rispetto ai 12 mesi precedenti.
Ad ogni modo, le misure dovrebbero essere cumulabili con altri sgravi, esoneri o riduzioni di aliquote già previste dall’ordinamento.
In altre parole, Il bonus non esclude il ricorso ad altre agevolazioni.
Ovviamente, per avere ulteriori certezze in merito a questi sgravi bisognerà attendere la lettura dei testi definitivi.


Licenziamenti possibili solo dopo la Cassa (da testo)
Licenziamenti possibili solo al termine della Cassa Covid che è prorogata complessivamente di 18 settimane. Le prime 9 settimane sono concesse a titolo non oneroso, mentre le seconde 9 restano gratuite solo per le aziende che hanno perso almeno il 20% di fatturato nel primo semestre 2020 rispetto al 2019. Le aziende che non hanno avuto perdite di fatturato dovranno pagare un contributo del 18%, quelle che hanno perso meno del 20% pagheranno il 9%. Se un’impresa utilizzerà la cassa Covid dal 13 luglio non potrà licenziare per le successive 18 settimane, ovvero fino al 16 novembre. Le imprese che non richiedono la cassa Covid , ma l’hanno utilizzata a maggio e giugno, avranno l’esonero totale dei contributi previdenziali per un massimo di 4 mesi e non potranno licenziare mentre beneficiano dello sgravio. Il blocco dei licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo è iniziato lo scorso 17 marzo.

Bonus in arrivo a professionisti e stagionali (da testo)
L'indennità di mille euro per i professionisti iscritti alle casse di previdenza private sarà erogata in automatico per il mese di maggio, a chi l’aveva avuta a marzo e aprile. Si apre il termine per le domande per chi ha cessato l’attività tra fine aprile e fine maggio. Agli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, ai lavoratori in somministrazione impiegati nei due settori, va un’indennità di 600 euro per ciascuno dei mesi di giugno e luglio, se hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1 gennaio 2019 e lo scorso 17 marzo e sono privi di Naspi. Lo stesso importo va agli stagionali di settori diversi che abbiano cessato il rapporto nello stesso periodo, ai lavoratori intermittenti con almeno 30 giornate di lavoro, agli autonomi privi di partita Iva iscritti alla gestione separata, agli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, ai lavoratori a tempo determinato del turismo e degli stabilimenti termali, ai marittimi.
 

Ripresa dei versamenti in due tranche (da testo)
Il decreto Agosto riscrive il calendario fiscale, almeno per le tasse sospese durante i tre mesi di lockdown e per la ripresa della riscossione coattiva. Per il versamento dell’Iva e delle ritenute non versate a marzo, aprile e maggio dalle imprese che avevano subito pesanti perdite di fatturato, il Governo concede più tempo. Il 16 settembre i contribuenti interessati saranno chiamati, infatti, a versare soltanto il 50% delle somme dovute in unica soluzione o in quattro rate di pari importo. Il restante 50% sarà dovuto negli anni 2021 e nel 2022.
Più tempo anche per la notifica delle cartelle esattoriali. La ripresa della riscossione coattiva, oggi fissata al prossimo 1° settembre, scatterà soltanto dal prossimo 15 ottobre, data che almeno ad oggi fissa il termine dello stato di emergenza. Complessivamente saranno oltre 6,7 milioni le cartelle esattoriali che non saranno notificate a imprese e cittadini fino a metà ottobre 2020.
 


Contributi previdenziali giù del 30% (da testo)
Si tratta di un intervento che per gli ultimi tre mesi del 2020 ha un onere di 1-1,2 miliardi. La misura dovrebbe prevedere, per i lavoratori dipendenti con sede in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, un’agevolazione alle imprese pari al 30% dei contributi previdenziali con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all’Inail. Fino al 2020 il ministero del Sud conta sulle deroghe Ue per gli aiuti di Stato. Sarà più complesso il percorso per confermare la decontribuzione anche nel 2021, quando avrebbe un costo di oltre 4 miliardi, e negli anni seguenti. Rinviato invece al pacchetto del Recovery Fund l’altro intervento allo studio del ministero, cioè un’ulteriore maggiorazione della decontribuzione, fino al 50% per gli uomini nella categoria dei lavoratori svantaggiati e al 100% per le donne.